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AGESCI - Gruppo Scout Mirandola 2

Progetto Educativo

Il Progetto Educativo, ispirandosi ai principi dello scautismo e al Patto Associativo, individua, a fronte delle esigenze educative emergenti dall’analisi dell’ambiente in cui il Gruppo opera, le aree di impegno prioritario per il Gruppo e indica i conseguenti obiettivi e percorsi educativi.

Introduzione

La Comunità Capi, partendo dalla verifica del precedente Progetto Educativo e da una nuova analisi d’ambiente, ha individuato i bisogni principali, le aree d’impiego e successivamente le priorità trasversali per tutte le branche, che faranno da guida per il prossimo quadriennio. Da queste ultime la Comunità Capi, tutta insieme, delineerà annualmente gli Obiettivi Educativi di ciascuna branca, che serviranno per la programmazione delle attività per le Unità.

Scelta delle aree d'impegno prioritario

"Onesti Cittadini perché buoni Cristiani" ~ San Giovanni Bosco

Le aree di impegno sono gli ambiti in cui la Comunità Capi ritiene prioritario orientare l’azione educativa nell’ambiente in cui opera in questo preciso momento storico. Con la stesura di questo Progetto Educativo la Comunità Capi ha ritenuto opportuno non delineare due aree d’impiego distinte del “Buon Cittadino” e del “Buon Cristiano”, come fatto nei precedenti P.E., in quanto ha creduto fondamentale che questi due princìpi primari dell’educazione scout non dovessero essere immaginati come due percorsi distinti e paralleli, ma programmati e vissuti all’interno di un unico percorso. Abbiamo così definito un’unica area d’impiego che potremmo chiamare, citando San Giovanni Bosco: onesti Cittadini perché buoni Cristiani.

Non verranno perciò individuati annualmente obiettivi separati per educare i bambini e i ragazzi a divenire buoni cittadini e buoni cristiani, ma ogni obiettivo si focalizzerà su entrambi questi principi educativi irrinunciabili.

I Bisogni

  • Sognare obiettivi in grande: avere un obiettivo sfidante da raggiungere a cui appassionarsi ed essere disposto a impegnarmi per raggiungerlo.
  • Scouting, vita all’aria aperta e attività manuali.
  • Essere autori e protagonisti attivi della propria creatività: mettere al centro i ragazzi nelle decisioni, affinché siano i costruttori delle cose da fare.
  • Bisogno di autonomia, responsabilità e di imparare l’arte del problem solving: risolvere problemi in situazioni di difficoltà e raggiungere obiettivi in autonomia e con intraprendenza, senza per forza dipendere da qualcun’altro.
  • Accettare i propri fallimenti: Non sentirsi in dovere di dover eccellere in tutto, ma accettare di poter fallire o non riuscire bene in qualcosa. Concepire il fallimento invece come occasione di crescita e non come la fine.
  • Riconoscere il valore dell’impegno personale come realizzazione personale e non come risposta alla competitività. Riconoscere il valore dell’impegno piuttosto che del risultato.
  • Avere fiducia in sé stessi: riconoscere il proprio valore come individui e non determinato da un risultato o dalle aspettative altrui.
  • Consapevolezza del proprio corpo legata all'accettazione di sé, alla sessualità e all’affettività.
  • Bisogno di relazionarsi e socializzare dal vivo, riscoprendo il valore della relazione vera e profonda con chi mi sta accanto.
  • Bisogno di vivere un ambiente privo di giudizi e imparare a traslare questo clima nella propria vita quotidiana.
  • Bisogno di avere spazi e momenti non strutturati per poter essere liberi di esprimersi e per relazionarsi tra pari senza la mediazione dell’adulto.
  • Bisogno di essere meno dipendenti dalla tecnologia nel vivere le proprie relazioni, affinché le esperienze vissute siano più genuine.
  • Bisogno di percepire il senso di appartenenza a un gruppo, per sentirsi maggiormente chiamati all’azione.
  • Bisogno di non sentirsi esclusi.
  • Bisogno di avere nella loro vita una figura capace di ascoltarli, con cui potersi confrontare e che abbia cura di loro.
  • Bisogno di valorizzare quotidianamente piccoli momenti di spiritualità anche al di fuori delle attività.
  • Bisogno di essere educati alla vita cristiana.
  • Bisogno di incontrare Dio nella propria vita attraverso un cammino di fede che abbia un riscontro concreto nel quotidiano.

Le Priorità Trasversali

INCONTRARE DIO IN OGNI MOMENTO DELLA VITA SCOUT PER RICONOSCERLO NEL QUOTIDIANO

EDUCARE AL SOGNO (riconoscerlo, costruirlo, portarlo avanti e raggiungerlo)

SVILUPPARE AUTONOMIA PER SENTIRSI PROTAGONISTI ATTIVI DI TUTTO CIÒ CHE SI VIVE

IMPARARE AD ACCETTARE SÉ STESSI E ACCOGLIERE IL FALLIMENTO COME OCCASIONE DI CRESCITA

Sintesi delle Attenzioni da tenere

Dall’analisi d’ambiente svolta emerge chiaramente quanto sia importante per i ragazzi costruire relazioni: con sé stessi, con Dio e con gli altri. I programmi annuali oltre a sviluppare gli obiettivi di branca, dovranno tenere conto di particolari attenzioni, che sono sintesi dei bisogni emersi e fondamenta della nostra azione educativa:

RAPPORTO CAPO-RAGAZZO COME RELAZIONE DI CURA

I bambini e i ragazzi hanno bisogno di avere nella loro vita figure di riferimento (non solo i genitori) che abbiano cura di loro. Queste figure nell’ambito scout sono i capi: è importante quindi creare coi ragazzi relazioni di qualità, per conoscerli e far sentire loro che noi ci siamo sempre. Hanno bisogno di percepire il capo come figura capace di ascolto con cui potersi confrontare e con cui vivere esperienze, soprattutto nell’ambito fede. Il capo educa alla vita cristiana con il proprio esempio e la propria esperienza.

VIVERE RELAZIONI AUTENTICHE

Hanno bisogno di relazionarsi e socializzare dal vivo, riscoprendo il valore di una relazione vera e non digitale con chi gli sta accanto e con Dio. Fondamentale per facilitare la costruzione delle comunità è lasciare spazi e momenti non strutturati per lasciarli liberi di esprimersi e relazionarsi tra pari senza la mediazione dell’adulto.

SCOUTING

Dobbiamo riscoprire lo stile scout che è alla base di tutte le esperienze che viviamo con in nostri ragazzi, valorizzando i 4 punti di B.P., la vita all’aria aperta, l’essenzialità, tutte peculiarità delle singole branche, non tralasciando i momenti rituali che caratterizzano la quotidianità della via scout.

PARTECIPAZIONE ATTIVA

I bambini e i ragazzi devono essere al centro dei processi decisionali che li riguardano, essere quindi gli autori e i protagonisti del proprio agire. Il capo deve essere facilitatore e accompagnatore in questo processo.

RESPONSABILITÀ, IMPEGNO E PROBLEM SOLVING

Se i ragazzi si appassionano a quello che fanno sono capaci di sognare e di impegnarsi per conquistare quei sogni. Per questo hanno bisogno di essere stimolati e diventa importante il nostro esempio per far vedere che anche noi ci sporchiamo le mani e facciamo insieme a loro, lasciando però il giusto spazio e fornendo loro le opportunità per provare. Il nostro ruolo consiste nell’aiutarli a capire cosa gli piace fare, affinché possano fare del proprio meglio, assumendosi responsabilità e provando a risolvere in autonomia gli ostacoli che si porranno davanti durante il cammino.

SVILUPPARE AUTONOMIA

La Co.Ca. si impegna a mettere in atto nei programmi annuali azioni concrete, chiamate “Passi di Autonomia”, di anno in anno sulla base delle potenzialità dei ragazzi, con l’obiettivo di alzare l’asticella dell’autonomia in maniera incrementale ogni anno.

Obiettivi 2024-25

Obiettivo Branca LC

Mettersi in gioco pensando in grande e riconoscere gli insuccessi come nuove occasioni di ripartenza.

Obiettivo Branca EG

Essere protagonisti attivi dei propri sogni e, servendosi dei propri talenti donati da Dio, impegnarsi a realizzarli riponendo in Lui le proprie speranze, imparando ad accettare i propri fallimenti e insicurezze.

Obiettivo Branca RS

Vivere la Promessa: essere protagonisti e responsabili della propria Comunità.